Un illustre concittadino: in memoria di Marcello Giordani

Gli istituti della Cittadella degli Studi di Augusta, il Liceo “Megara e l‘Istituto Comprensivo “Principe di Napoli” ricordano il tenore e Maestro Marcello Giordani, illustre messaggero nel mondo della tradizione del melodramma e dell’orgoglio augustano.
Le due scuole della Cittadella degli Studi di Augusta, il Liceo “Megara” alla presenza del suo dirigente Renato Santoro e di tutta la comunità scolastica (studenti, docenti e collaboratori scolastici) e una rappresentanza dell’Istituto Comprensivo “ Principe di Napoli” e la dirigente Agata Sortino, hanno salutato il tenore augustano nel giorno del lutto cittadino, nel giorno in cui tutti gli augustani hanno reso omaggio all’ illustre Maestro. Tutti insieme, nel cortile in cui entrambi gli istituti si affacciano e si condividono le attività scolastiche, stretti in un unico anello di affetto, al suono delle note di “Nessun dorma”, hanno ascoltato le parole appassionate di un augustano che voleva fortissimamente vincere e ci era riuscito.
In particolare il Dirigente Renato Santoro, ha introdotto il momento di riflessione nel cortile della Cittadella, puntando l’attenzione sul tema della vita e, sui versi di Madre Teresa di Calcutta, ha sottolineato che la vita è un’opportunità e va colta, la vita è una sfida e va affrontata, la vita è un sogno e va realizzato, la vita è una canzone e va cantata…tutto questo rappresenta la vita del grande Maestro. La Dirigente Agata Sortino ha dedicato momenti di riflessione in classe con gli alunni dell’Istituto “P. di Napoli” puntando l’attenzione sul tema del sogno e, avendo conosciuto il Maestro direttamente in un percorso di catechesi, aveva colto il suo sogno: quello di diventare un cantante lirico! Anche se irriso per aver ostentato il raggiungimento di un simile traguardo, lui è riuscito ad essere un grande! Quindi un grande insegnamento ha fornito la Dirigente agli alunni della sua scuola: “Che la sua vita sia d’esempio per voi, cari ragazzi. Non dovete permettere mai a nessuno di calpestare i vostri sogni!”
Questo l’omaggio della scuola:
Marcello Guagliardo, in arte era Marcello Giordani: Marcello per gli amici e per chi lo conosceva sin da piccolino; Maestro per chi lo incrociava nelle strade di Augusta e lo riconosceva come una delle bandiere dell’eccellenza italiana nel mondo e della piccola Augusta. Era originario di Augusta del quartiere della Borgata sulla terraferma, e sempre ad Augusta era rimasto legato nel cuore e fisicamente, nonostante i suoi viaggi e i suoi riconoscimenti mondiali. Ma era una persona alla mano e sempre sorridente il Maestro, felice di vivere ad Augusta anche se era sempre in giro per il mondo, in tutti i teatri del mondo, a cantare le arie e interpretando i personaggi della famosa arte del melodramma italiano. La sua fine prematura e al culmine della carriera, lascia un vuoto nel mondo dell’arte e della cultura italiana.
Il paese in cui, sin dalla sua unificazione e per volere di Giuseppe De Sanctis, primo ministro dell’istruzione del Regno d’Italia , fu codificato che l’insegnamento della musica non fosse impartito nelle scuole perché considerato non adeguato alla costituzione di caratteri forti, il melodramma lirico è paradossalmente poco conosciuto, avendo perso , nel tempo, la sua vocazione popolare attraverso la diffusione delle più famose arie d’opera. Tuttavia l’Italia è il paese del melodramma e questo è riconosciuto in tutto il mondo. All’estero, infatti, opere liriche come Norma, Il barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore, Aida, Trovatore, Otello, Turandot, La traviata, Tosca, Cavalleria Rusticana e tutta la tradizione del melodramma da Verdi a Puccini, da Rossini a Donizetti, da Bellini a Mascagni , sono conosciutissime e apprezzate, nonché fortemente richieste dai cartelloni dei più rinomati teatri del mondo, contribuendo così ad alimentare una diffusione della cultura italiana musicale e non solo.
Marcello Giordani è stato uno dei figli di quella tradizione: percorrendo migliaia e migliaia di chilometri in tutto il mondo, il tenore Giordani ha diffuso parole e musica con il suo canto e il suo trascinante entusiasmo che metteva anche nell’insegnamento ai giovani. Perché è con studio e fatica che si diventa grandi e Marcello Giordani era un grande tra i grandi della lirica.
Classe 1963, inizia a studiare nel 1983 con il soprano Maria Gentile; il debutto è nel 1986 nel ruolo del duca di Mantova in Rigoletto a Spoleto, dove aveva vinto nello stesso anno il concorso di canto. Debutta poi negli Stati Uniti interpretando Nadir nei Pescatori di perle nella stagione 1988-89 alla Portland Opera, proseguendo poi alla Scala di Milano come Rodolfo ne La Bohème nel 1988, e al Metropolitan di New York come Nemorino nell’Elisir d’Amore nel 1993. La scia dei successi avanza inarrestabile e e porta Marcello Giordani a calcare i teatri mondiali. Tra i suoi trionfi, nel 2004 è Pinkerton nella Madame Butterfly all’Arena di Verona, con la direzione d’orchestra di Daniel Oren e con la regia del grande Franco Zeffirelli; nel 2007 interpreta La forza del destino a Firenze diretto dal Maestro Zubin Mehta.
Il volo dell’artista è stato spiccato e prosegue. Le valigie sempre pronte, Marcello Giordani porta il belcanto ovunque, ma sceglie di vivere e risiedere con la sua famiglia ad Augusta, il luogo dove tornare da ogni lunga tournee e dove fa crescere la sua famiglia umana e artistica, fondando anche un’accademia per la formazione di giovani musicisti e cantanti perché il sogno sia coltivato laddove ci sono le radici e le eccellenze. Augusta è la sede in cui il tenore fa rappresentare Cavalleria Rusticana (2015) Pagliacci (2017) e Tosca (2019).
La piazza del Duomo di Augusta è il luogo di queste rappresentazioni, con grande coinvolgimento di pubblico, maestranze, figuranti e musicisti che portano la tradizione e il grande talento di Marcello Giordani, dei suoi colleghi e dei suoi allievi in quell’Augusta che egli amava profondamente. I suoi ultimi doni, per i quali non si era risparmiato un momento, sono stati sempre per la Sicilia: le due rappresentazioni della Turandot con Giordani nel ruolo di Calaf al teatro greco di Siracusa il 3 agosto e al teatro di Taormina un mese dopo.
Sarebbe partito presto per un’altra tournee e poi sarebbe ritornato come sempre aveva fatto e avrebbe continuato a fare. Ci mancherai, Maestro. Adesso voli lontano, ma la tua voce resterà per sempre con noi.
La Redazione
Commenti
Ancora nessun Commento.